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CONTRATTAZIONI
ACCORDO AZIENDALE USL UMBRIA 2 2017
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ACCORDO INTEGRATIVO REGIONALE 2017
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COMUNICATI
Domanda per Graduatorie Aziendali 2015
Domanda di inserimento nella Graduatoria Regionale di Medicina Generale anno 2016
Domanda 2014 per inserimento nella graduatoria aziendale per la Continuità Assistenziale USL Umbria 2
Domanda 2014 per inserimento nella graduatoria aziendale per la Continuità Assistenziale USL Umbria1
Progetto continuità delle cure
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GADUATORIE
Graduatoria Regionale 2015
Graduatoria 2015 Usl Umbria 2
Rettifica Graduatoria 2015 USL Umbria 1
Graduatoria 2015 USL Umbria 1
Graduatoria 2014 Usl Umbria 2
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26/01/2014
LIVORNO: si costituiscono le Aggregazioni Funzionali Territoriali
IL TIRRENO LIVORNO. Dieci grandi gruppi di medici di base ed ex guardie mediche per rispondere alle esigenze dei cittadini. Parte dal primo febbraio la riorganizzazione dell'assistenza sanitaria territoriale, che coinvolgerà i medici di famiglia e quelli di continuità assistenziale (i professionisti ad oggi attivi dalle 20 alle 8 e nei giorni festivi). «La Regione Toscana - spiega Carlo Giustarini, direttore sanitario dell'Asl 6 - è stata fra le prima in Italia a tracciare la strada per un'assistenza territoriale che serva a migliorare la qualità delle prestazioni erogate dai medici di famiglia ed ex guardia medica, contribuendo a ridurre i ricoveri, gli accessi impropri al pronto soccorso». Giustarini sottolinea anche che «l’obiettivo si otterrà senza aumenti di spesa per i cittadini, ma con razionalizzazione in campo farmaceutico e in quello degli esami diagnostici e prestazioni specialistiche: i medici di medicina generale, che conoscono bene le esigenze dei loro assistiti, avranno la possibilità di ottimizzare le risorse a disposizione». Dieci le Aft che verranno avviate nella provincia. Per fare questo tutti i medici di famiglia e della ex guardia medica dell'Asl 6, si sono aggregati in 10 grandi gruppi, chiamati appunto Aft (Aggregazioni funzionali territoriali)guidati ciascuno da un medico coordinatore: 4 a Livorno, 1 a Collesalvetti, 2 nella Bassa Val di Cecina, 2 nella Val di Cornia ed 1 all'Elba. Giustarini spiega che la nuova organizzazione vedrà la realizzazione di reti informatiche comuni in modo che i professionisti di ogni singola aggregazione (siano essi medici di base o di continuità assistenziale) possano in ogni momento conoscere la situazione sanitaria dei pazienti. E ciò «permetterà ai medici non solo di avvalersi del supporto dei loro colleghi (ex guardie mediche) nell'erogazione dell'assistenza, ma anche di approfondire competenze divenute importanti per il medico di medicina generale: dalle ecografie alle cure palliative fino alla medicina di iniziativa». Chiaro che l’Asl, puntando ad aumentare le attività portate avanti dalle Aft, conta di ottenere in cambio una contrazione degli accessi al pronto soccorso e dei ricoveri considerati impropri. Cosa faranno le ex guardie mediche. La loro attività si integrerà completamente con i medici di famiglia: ogni Aft avrà i propri medici che garantiranno la continuità dell'assistenza, grazie a sistemi informatici integrati che permetteranno ad ogni professionista di quel gruppo di conoscere le patologie del paziente in modo da potergli fornire le cure più adeguate. A breve Aft attive 16 ore al giorno.«Il traguardo futuro - spiega ancora Giustarini - sarà portare la continuità dell'assistenza assicurata dall'Aft a coprire la fascia oraria compresa tra le 8 e le 24, mentre dalle 24 alle 8 sarà assicurata dal servizio di 118». L’Asl fa sapere di aver deciso questa contrazione dell’attività notturna attualmente portata avanti dai medici di continuità assistenziale «dato il ridotto utilizzo notturno, in alcune sedi, dei servizi di guardia medica». Una riorganizzazione che, svincolando le ex guardie mediche da buona parte dell’orario notturno, secondo il direttore sanitario «consentirà di potenziare le attività di assistenza diurna a particolari categorie di pazienti». La costruzione di questo modello sarà graduale, termina il direttore sanitario, «sia per la sua alta valenza innovativa, sia per consentire ai cittadini di abituarsi alle modifiche organizzative, che puntano a migliorare l'efficacia dell'assistenza e non al taglio delle prestazioni».(a.c.) 25 gennaio 2014
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